03/05/2013: Traslazione di Don Mario Stampa

In occasione della traslazione di Don Mario

SIETE TUTTI INVITATI


venerdì 3 maggio 2013 - ore 10.30

ad accoglierlo nella parrocchia di San Carlo da Sezze in cui ha prestato servizio per oltre 20 anni

e poi a prendere parte alla veglia di preghiera del 3 e 4 maggio - dalle 20.00 alle 8.15 del giorno seguente, con turni di due ore ciascuno,

in cui è prevista la recita del Rosario e la lettura degli atti di Fede/Speranza/Carità scritti da don Mario e di brani tratti dalla sue catechesi e dalle Sacre Scritture).

La comunità di animazione del Centro assicurerà l'apertura della Veglia il 3 maggio e la presenza di animatori in ciascun turno.

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Domenica 5 maggio - ore 10

celebrazione rituale della traslazione presieduta dal Vescovo Mons.Schiavon e dai nostri sacerdoti don Fabrizio e don Giampaolo.

Il 5 maggio è la data di compleanno del nostro DOMMA...

Ad occhi superficiali potrebbe sembrare una pura coincidenza; per noi è un regalo che ci viene fatto dalla Provvidenza.

Come ha detto don Giampaolo: "Don Mario torna in mezzo a noi con tutto il suo amore, la sua sapienza e la potenza del suo aiuto, della sua interceassione...Speriamo anche che questa sua venuta si possa vedere come un primo passo verso il riconoscimento ecclesiale della sua santità: è stato un uomo, un sacerdote, pieno di fede, generoso fino all'estremo, misericordioso, datore di fiducia, profondamente illuminato nella guida spirituale ed umana, una persona sempre (si può sostanzialmente dire) serena, sempre positiva."

DOMMA, BENTORNATO A CASA! (Cliccateci sopra ed il giornale si sfoglierà da solo!)


 

 

30 dicembre 2008

Caro Domma,
oggi sei andato in cielo, nella Gloria di Dio per il quale hai speso la tua vita e che ora ti appartiene totalmente, facendoti gustare “faccia a faccia” quelle cose che “occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo”. 
Eppure questo per me è un giorno“sospeso in aria”, fatto di vuoto, di dolore, di solitudine, di riflessione che mi porta a cercarti in fondo al cuore, per ritrovarti nei ricordi che ci legano. In questo mistero silenzioso vedo pezzi di vita vissuta ridestarsi come da un lungo sonno…
Eccomi, poco più che ventenne, aspettare la metropolitana per raggiungere il centro di Roma, ma in realtà – dietro le porte del vagone che mi si spalancarono davanti – ad aspettarmi c’era la proposta di entrare a far parte di un Centro con la C maiuscola, immaginato da te per i giovani.
Ricordo ancora il tuo sguardo che mi scruta dentro. Non hai solo occhi che vedono; hai occhi che fanno vedere: occhi che non giudicano e non cercano affatto di convertirti, perché quello può essere il frutto soltanto di una libera scelta.

Frequentavo già l’ambiente del Centro giovanile, ma quello è stato il momento del “vieni e seguimi”: è in quel giorno che mi hai detto di provare ad inserirmi stabilmente in un gruppo.

Chissà se prevedevi già le cose che avrei contribuito a realizzare: il tanto atteso giornale Mondo Nuovo, il sito internet del Centro, l’esperienza del cineforum, quella del laboratorio teatrale consolidatosi nella Compagnia degli Oroextrafino, il primo corso di informatica, l’avvio della Biblioteca Casa della Pace che sarebbe poi arrivata ad ottenere dal Comune di Roma il riconoscimento come biblioteca di interesse locale… Avevi la capacità di vedere oltre. Oltre le apparenze, che invece il mondo guarda; oltre i limiti di ciascuno di noi; oltre gli ostacoli – tanti – incontrati sul tuo cammino, fino all’incontro con il fuoco e con quella che sarebbe stata la tua croce: l’impossibilità di camminare se non con la carrozzina elettrica. Ma proprio in questa tua nuova condizione, accolta ed offerta con amore, hai dato ancora più frutto. Come Simone lo Stilita, stando su una colonna, aveva attirato ad ascoltarlo folle da tutte le parti del mondo, così tu – stando nella cappella del Rosario in fondo alla chiesa, hai prestato ascolto, ridato fiducia nella vita e riconciliato con se stessi e con il Padre i membri di un’intera comunità. 
Con te, o meglio attraverso di te, tanti giovani hanno compreso i valori fondamentali dell’essere Persona e chi erano veramente, cioè la loro intima vocazione. Ne hai sondato l’animo, precorrendo anche i tempi nell’avviare per loro una pastorale giovanile. Sei stato un grande esploratore, che si è spinto là dove nessuno era ancora arrivato con la necessaria attenzione: nei meandri misteriosi dell’adolescenza. E, alla fine, di quante giovani famiglie ti sei trovato circondato! Ma si sa che il granello di senapa cresce e diventa un albero tra i cui rami si riparano gli uccelli.
Adesso, fisicamente, manchi a tutti noi, ma con lo spirito sei presente nei cuori e nelle case di ognuno. L’abbandono di una persona cara è sempre traumatico: rimane un vuoto indescrivibile, ma anche nel commiato sei stato speciale: ci hai risparmiato l’amarezza di non poterti salutare. Hai fatto entrare nel reparto di terapia intensiva tutti quelli che accorrevano per avere tue notizie, nonostante il tuo quadro clinico richiedesse tanto riposo. Del resto, il tuo cuore affaticato ed efficiente soltanto per il 10%, non ti aveva impedito di presiedere in chiesa per tutta la novena di Natale fino alla consegna dell’ultimo bambinello. Vano ogni tentativo di mandarti a riposare: sapevi fino in fondo che il chicco di grano deve morire per portare frutto. E forse, dentro di te, sapevi anche che ci stavi per dire “A Dio”. 
Strana coincidenza, ci hai salutati per sempre il giorno di S.Eugenio, quasi a ricordarci il nome del giovane senzatetto morto assiderato in un campo del nostro quartiere; vicenda che ti aveva spinto a darti da fare per realizzare un dormitorio per quegli amici più poveri e senza fissa dimora.
Sono loro la tua eredità e a loro continuiamo a provvedere, sapendo che se un povero bussa ancora alla porta, è segno che il Signore vuol farsi trovare. Ecco il perché della grande attenzione, attributo della carità (come tu ci hai insegnato), che i tuoi giovani hanno messo nell’allestire, nei locali del Centro, il pranzo di Pasqua per 200 amici bisognosi.
Caro Domma,
mi auguro sinceramente che un giorno non lontano tu veda debitamente riconosciuti i tuoi meriti per tutto ciò che hai realizzato e per come lo hai fatto. Ma forse non sarai neanche così contento di stare alla ribalta, visto che talvolta non hai accettato le interviste in Tv perché non volevi apparire ad ogni costo. 
Fino a quel giorno, questo è il mio omaggio al lavoro di una vita, la tua. Mi auguro che possa portare nella storia personale di ciascun lettore la stessa gioia che, negli anni, hai saputo infondere in così tanti animi, sin dal giorno in cui – oltre 30 anni or sono -hai iniziato ad insegnare alle persone a credere, sperare ed amare. A nome di tutte loro sento di dirti: “Grazie, Domma!”
Margherita (Titti) De Donato - pubblicato sul mensile La Gazzetta di Casalpalocco ed. dicembre 2009

 

 

CURIOSITA'

Preti Santi a Roma

A Roma sono sepolti diversi preti santi che rendono la Chiesa di Roma ancora più ricca per la loro testimonianza e i tanti pellegrini che si recano a pregare sulle loro tombe.

Ecco un elenco:

1. S. Maria della Pace (San Josemaria Escrivà de Balaguer)

2. S. Maria della Concezione dei Cappuccini (Ven. P. Mariano da Torino)

3. S. Maria in Trivio (San Gaspare del Bufalo)

4. San Claudio (S. Pietro Giuliano Eymard)

5. S. Maria Maddalena (S. Camillo de Lellis)

6. Chiesa del Gesù (S. Ignazio di Loyola)

7. San Pantaleo (San Giuseppe Calasanzio)

8. S. Maria in Vallicella (San Filippo Neri)

9. S. Maria in Campitelli (San Giuseppe Leonardi)

10. S. Salvatore in Onda (San Vincenzo Pallotti)

11. Basilica di San Pietro (ovviamente S. Pietro e tutti i Papi Santi)

 

Fonte:  http://www.presbiterioromano.org/#ixzz2WBZXHsqB