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Musica pro dormitorio Stampa E-mail

Il grande cuore di Don Mario ed il suo impegno verso i bisognosi (giovani e poveri) è stato ricordato sabato 30 maggio alle 11 presso la Biblioteca Sandro Onofri, in occasione di un concerto-aperitivo promosso dall'Associazione Musicale Eschilo a scopo benefico.

I proventi sono stati devoluti al progetto del dormitorio per i senza tetto, che Don Mario aveva in mente di realizzare già da tempo e vi si è dedicato fino al momento della sua partenza da noi.

 

I maestri dell'associazione Mario Paliano (batteria), Pierpaolo Sapone (chitarra), Andrea Pintucci (basso) e Carlo Conti (sax) hanno tracciato il tragitto del blues attraverso le varie contaminazioni, con alcuni pezzi musicali di Miles Davis, Jaco Pastorius, Wes Montgomery ed Herbie Hancock.

La direttrice artistica, Sabrina Spadazzi, ha invitato il pubblico presente agli appuntamenti presso la bibliotaca comunale di vi a Umberto Lilloni già fissati per il 2009 (26 settembre - 31 ottobre - 28 novembre - 19 dicembre) e per il 2010 (30 gennaio e 27 febbraio).

Per conoscere più da vicino l'Associazione Musicale Eschilo rimandiamo al sito www.associazionemusicaleeschilo.org o alla sede in via Eschilo, 10 - tel 0652357170

 

Per ricordare una delle occasioni in cui Domma ha ripreso il filo interrotto della costruzione del dormitorio, ci rifacciamo ad uno stralcio di articolo scritto su Mondo Nuovo - il giornale del Centro Giovanile (edizione Dicembre 2003):

Eugenio, polacco. Un nome, una nazionalità, niente altro: né documenti, né coperte, né vestiti a sufficienza per ripararsi dal freddo intenso. Soltanto una bottiglia, che poco ha potuto nel riscaldarlo in quella notte di fine ottobre, in cui il gelo lo ha portato via, mentre era solo, addormentato in un campo del quartiere Madonnetta. Una fine triste per un giovane uomo dal nome bene-augurante: Eugenio cioè nato-bene. Alle soglie del 2004 non si può morire assiderati. "Serve un dormitorio che li accolga" sentenzia Don Mario il 2 novembre, durante la ricorrenza dei defunti. "Riprenderemo in considerazione un progetto accantonato per via delle spese legate alla costruzione della parrocchia e del Centro. Fra tre anni, se mi aiuterete ad individuare un terreno, a fare il progetto e a pagarlo, inaugureremo la casa per i poveri. Ci state?" In risposta parte un applauso dall'assemblea.

 

In memoria di Eugenio venne celebrata una messa il 10 dicembre, giorno della Madonna di Loreto, cui è dedicato il nostro Centro giovanile.

Ma c’è chi ha fatto dell’altro: Flavio Tannozzini ha scritto questa intensa poesia ispirata a lui. 

EUGENIO

È stata diversa, questa notte,
ha portato via il giorno come l’altra, quella prima e quella prima ancora, 
ma non i vetri di bottiglie rotte, 
non il sapore amaro del liquore, 
non l’odore acre del sudore: 
questa volta, non ho visto aurora.
Ieri devo aver bevuto forte 
tanto da sembrarmi sincera, 
quella signora fredda, dalla veste nera, che diceva d’esser la mia morte, 
ma il bello della storia è che allora cominciai a farle la corte, 
sorrideva, 
le chiesi se volesse far l’amore, 
mi chiese se si può amare la morte.
Sognare questo sogno 
è come bere da un bicchiere senza fondo.
Io rimango nel tepore benedetto del mio sonno, 
dove tra la terra e il cielo mi confondo quando per coprirmi non mi resta un velo 
e la mia anima vuole volare verso il sole.
È stata diversa, questa notte, surreale, ho aperto gli occhi,

ma non ritorno, ancora dormo, sotto le stelle,

ma in pieno giorno.
Solo vedo in sogno, una bella mensa dove il pane è sempre caldo e in abbondanza, 
il vino rosso è quello buono, dà allegria: 
sarà la contentezza, il miracolo del ristoro, 
ma sento i miei fratelli in questa compagnia 
la cui preghiera è mano amica sulla via e la pace che cantiamo insieme in coro

mi fa sentire, finalmente, che questa è casa mia.