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BOTA FÈ, BOTA ESPERANÇA, BOTA AMOR Stampa E-mail

Con queste parole ci esorta Papa Francesco: "metti Fede" e la vita avrà un sapore nuovo, la vita avrà una bussola che indica la direzione; "metti Speranza" e ogni tuo giorno sarà illuminato e il tuo orizzonte non sarà più oscuro, ma luminoso; "metti Amore" e la tua esistenza sarà come una casa costruita sulla roccia, il tuo cammino sarà gioioso, perchè incontrerai tanti amici che camminano con te".


il 13 marzo 2014 si compie il primo anno di pontificato di Papa Francesco: siamo tutti invitati a mandargli il nostro ringraziamento su www.graziefrancesco.com Tutti i messaggi gli saranno consegnati personalmente!!!

 

Federica, Alessandro, Andrea ci raccontano la loro GMG ed.2013 a Rio: "Andate e fate discepoli tutti i popoli". Questo il mandato che papa Francesco ha dato ai giovani cattolici di tutto il mondo sulla spiaggia di Copacabana. L'eco di quelle parole ancora risuona nei cuori di chi, durante la settimana mondiale della gioventù, assetato di verità, seguiva gli avvenimenti del paese verdeoro. Quell' eco richiama le parole che il crocifisso di San Damiano rivolse al poverello di Assisi:"Va e ricostruisci la mia casa..."


Ha sorpreso il senso di urgenza che il vescovo di Roma ha usato nel responsabilizzare sedicenni, ventenni, giovani sbarbati. Ha affidato loro la missione più affascinante della vita che passa attraverso il servizio: far capire all'uomo la potenza della misericordia di Dio. Vivendola innanzitutto in prima persona. La rivoluzione innescata in Brasile è quella dell'amore oltre se stessi. E ora deve essere attuata. Giorno per giorno. Nelle nostre comunità, nelle nostre famiglie, tra amici. " Non possiamo più lavarci  le mani..."  il mandato rimbomba perentorio come il terremoto sul Golgota.

E a parlarcene sono due ragazzi del Centro di Formazione Giovanile Madonna di Loreto Casa della Pace che grazie anche ai finanziamenti della parrocchia San Carlo da Sezze hanno potuto partecipare a questo grande momento. Federica ci testimonia:"La GMG di Rio per me è stata qualcosa di inaspettato. La chiamata del Papa a milioni di pellegrini, per essere missionari, è stata per me una crisi, un mettermi in gioco su ciò che il Signore mi chiedeva di essere, testimone di vita in Lui!  L'entusiasmo con cui ero partita da Roma per dirigermi verso una meta così lontana, si è infatti poi trasformato in molto di più: in crisi, gioia, condivisione, amore, ascolto, tutte cose pure, che solo il Signore è in grado di farti provare, anche in mezzo a mille dubbi o paure. Tutto ciò mi ha portata a leggermi dentro, e portare allo scoperto tutto quello che creava in me, quasi inconsciamente, una ferita profonda. Perciò questa esperienza la porterò sempre nel cuore, completa di tutti quei momenti di riflessione e forte condivisione grazie ai quali non mi sono mai sentita sola! Questa mia crisi infatti non era il momento in cui il Signore mi aveva abbandonata, ma il momento in cui mi portava in braccio per vivere assieme a lui una crescita, nella profondità della riflessione e nella pienezza della gioia!"

Alessandro aggiunge:"A distanza di settimane le immagini della GMG vissuta a Rio de Janeiro sono ancora troppo forti. Non è umanamente possibile dimenticare le persone, i luoghi, l'allegria, il calore e la condivisione di storie e di vita che c'è stata tra milioni di giovani. Un'esperienza fortissima, di impatto che non possiamo e non dobbiamo tenerci per noi. E' fondamentale trasmettere al mondo la forza che la fede, la speranza e la carità esercitano sulla nostra vita; non serve obbligatoriamente andare nei villaggi più poveri del terzo o del quarto mondo: "le periferie dell'esistenza", come dice papa Francesco, sono anche nelle nostre case, nel nostro piccolo mondo. E' questo il messaggio più importante che il Santo Padre ha lanciato a tutta la gioventù presente in prima persona sulla spiaggia di Copacabana, presente col cuore in tutto il mondo tramite tv, radio, internet".

La missione è dei giovani, nei giovani. Molto preciso il Papa. Accogliamo queste parole nelle nostre realtà, come Centro di Formazione Giovanile Madonna di Loreto Casa della Pace. Tra le mani abbiamo l'eredità di Don Mario che su quella spiaggia, ne siamo certi,  ha gridato a squarciagola insieme a due milioni di persone "bota  fè, bota esperanca, bota amor".