Il Centro su romasette.it ! Stampa
Valutazione attuale: / 0
ScarsoOttimo 
Sabato 20 Novembre 2010 16:17

In diocesi: Don Centofanti, la passione per la carità e i libri

Don Fabrizio, parroco di San Carlo da Sezze, ha raccolto l'eredità spirituale di don Mario Torregrossa. Anima il Centro di formazione giovanile "Madonna di Loreto-Casa della Pace"

(di Laura Badaracchi)

C'erano una volta dieci, cento, mille ragazzi o forse più che frequentavano il Centro di formazione giovanile “Madonna di Loreto-Casa della Pace”, ad Acilia. Tutti intorno a un prete romano che per loro ha dato la vita e che pensando alla loro crescita era riuscito ad aprire, nel '77, un luogo di incontro e confronto per camminare insieme nella fede in uno stile di condivisione. E i semi sparsi da don Mario Torregrossa, spentosi il 30 dicembre 2008 a 64 anni, continuano a germogliare in nuovi ed “ex” adolescenti che lo chiamavano “Domma”, oggi adulti, impegnati a far sì che quel progetto continui a dare frutti. Perché i mattoncini della struttura siano sempre resi vivi e accoglienti da formatori, animatori e volontari, a servizio dei ragazzi del territorio - dagli undici anni in su - che vogliano usufruirne.

La figura di don Mario non è solo visibile nelle foto, ma una «presenza viva», fa notare don Fabrizio Centofanti, responsabile del Centro dopo il suo fondatore, che è stato segnato dalla sofferenza e da un attentato orribile: nel '96 una persona squilibrata gli diede fuoco, mentre era raccolto in preghiera nella sua parrocchia di San Carlo da Sezze. In pericolo di vita, dopo il coma e quattro interventi chirurgici, don Mario si riprese, ma finì sulla sedia a rotelle. «Anche da lì continuava a guidarci», ricorda don Fabrizio, che cinque anni fa ha raccolto anche la sua eredità di parroco. E cerca di tenerne viva la ricca eredità spirituale, annunciando che la Marcianum Press sta per portare nelle librerie le catechesi di don Torregrossa sulle virtù teologali: fede, speranza e carità. «Testi molto esistenziali e legati alla realtà, strumenti utili nella lectio divina», commenta don Centofanti, che da giovane frequentava il Centro ed era rimasto colpito «dalla grande gioia di vivere di questo sacerdote: mi ha aperto uno scenario di amore per l'esistenza e di fede integrale, sconvolgendo i miei progetti».

Diciottenne, Fabrizio frequenta vari gruppi, poi all'università sceglie la facoltà di Lettere e Filosofia e dopo la laurea si avvia verso una carriera di ricercatore e docente: pubblica articoli, saggi e recensioni, un volume su Calvino (su cui discute la tesi) e uno su Rebora. Poi la svolta: «Volevo trasmettere tutto quello che avevo ricevuto attraverso il sacerdozio, anche se questa scelta non ha cancellato la mia passione per la letteratura», fa notare. Nel '96 l'ordinazione presbiterale, con alle spalle un percorso formativo compiuto proprio al Centro, sotto la guida di don Mario; gli resta accanto, affiancandolo come viceparroco e nella vita quotidiana. «Aveva una grandissima forza d'animo, nonostante le sue precarie condizioni di salute; continuava a testimoniare la sua ricchezza spirituale e lo spessore umano».

Una “cattedra” che ha generato altre vocazioni sacerdotali, riferisce don Centofanti: due giovani del Centro oggi sono parroci, uno è viceparroco, uno è diventato monaco e un altro cappellano militare. «C'è anche una donna, Franca, che si è consacrata al servizio della parrocchia e poi – ci tiene a sottolineare – molte famiglie feconde, sbocciate da questo cammino di formazione: coppie che si sono inserite nella società portando i loro valori umani e cristiani, professionisti credenti che servono il mondo per renderlo migliore. Ogni chiamata è un abito su misura, ci diceva don Mario: la formazione deve adattarsi alle caratteristiche particolari di ciascuno».

Il Premio Strega 2009 Tiziano Scarpa ha definito don Fabrizio «un cristiano scrittore». Lui cerca di trasmettere alle nuove generazioni, e non solo, l'amore per la Scrittura e anche per la cultura. Fondatore e moderatore del blog letterario collettivo “La poesia e lo spirito” (http://lapoesiaelospirito.wordpress.com) – dove scrive insieme ad altri autori, giornalisti, teologi e filosofi –, segnala che il Centro ha al suo interno una biblioteca «gestita da volontari, con 12mila volumi e una sala studi in cui si aiutano i ragazzi, seguendoli gratuitamente». Oltre alla scuola d'italiano “Effathà” per circa 120 allievi stranieri all'anno e uno spazio dove avvengono anche presentazioni di libri. Poi laboratori e spettacoli teatrali, eventi sportivi, tornei di beneficenza...

Una miriade di attività, a partire però da un metodo educativo «centrato su tre strumenti fondamentali, di estrema importanza e diversi l’uno dall’altro ma reciprocamente complementari e sinergici: l’inserimento in un gruppo; la partecipazione comunitaria alla catechesi; il colloquio personale con il formatore», sintetizza Margherita De Donato, animatrice della comunicazione e della cultura presso il Centro “Madonna di Loreto-Casa della Pace”, organismo autonomo rispetto alla parrocchia in ambito organizzativo e finanziario.

“Ex” del Centro come il marito Marco, ha proseguito il suo percorso mettendosi a disposizione di «una realtà per la crescita armoniosa, umana e spirituale dei giovani, che possono fruirne gratuitamente e liberamente. Il servizio, su una base di volontariato puro, è fondato su criteri di rispetto e valorizzazione dei ragazzi, a cui proponiamo anche iniziative di volontariato, sport, teatro, musica e altre attività artistiche e culturali», riferisce Margherita. Tra le prossime iniziative in cantiere, il 12 dicembre la tradizionale festa del Centro per la Madonna di Loreto cui è dedicato: dopo la Messa alle 19, una cena comunitaria e uno spettacolo animato dai ragazzi di vari gruppi e laboratori; il 30 dicembre si terrà la commemorazione di don Mario, nel secondo anniversario dalla morte. L'eredità che ha lasciato a don Fabrizio e al Centro continua a vivere.

http://www.centromadonnadiloreto.it

19 novembre 2010