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Don Giampaolo ci parla del Centro Stampa E-mail

Intraprendiamo la pubblicazione di riflessioni di don Giampaolo Centofanti, da settembre 2012 guida della comunita' di animazione del Centro e formatore dei giovani e, con l'occasione, segnaliamo la sua rivista di spiritualita' e cultura: "Alla ricerca della vita vera" ed i suoi scritti, frutto della spiritualità' del Centro, pubblicati sul sito della diocesi di Roma

Qui di seguito, le puntate mensili...

 

n.I) Dicembre 2012 - Cresciamo insieme al Centro.

Ormai molte scuole psicologiche, anche se usano altri termini, in sostanza affermano che la via della maturazione umana e' nell'amore. Si parla, ad esempio, di persona autocentrata (variamente ripiegata su se stessa) o di persona eterocentrata (attenta anche agli altri).

Don Mario Torregrossa, fondatore di questo Centro di formazione giovanile, ha intuito che l'uomo ritrova pienamente se stesso in un cammino, crescendo nella sequela di Cristo, Dio e uomo.

Cristo ci rivela, nella grazia, gradualmente, l'amore autentico di Dio, un amore divino, pieno, datore di vita sempre più piena, ma anche umano, capace di comprendere le più autentiche, personalissime tappe della crescita spirituale e umana.

Il Centro dunque è stato ed è per tanti giovani un luogo dove si cerca di offrire la possibilità di una crescita serena, libera, dove il giovane possa trovare formatori realmente e profondamente disponibili ad ascoltarlo, preparati, in un lungo percorso prima di tutto spirituale ed umano, a comprendere sempre più i personalissimi passaggi della crescita spirituale e psicofisica personale, comunitaria, etc.; un luogo dove si possano scoprire, anche in un cammino comunitario con gli animatori, le vie di questa crescita autentica, non fatta di schemi, ma di attenzione alle persone reali; un luogo il più possibile accogliente, dove si possano scoprire le vie dell'autentica fraternità' , di un'amicizia sempre più profonda; un luogo dove si possano trovare le vie che il Signore ha preparato per ciascun giovane, per la sua realizzazione personale, comunitaria e per il bene del mondo.

 

n.II) Gennaio 2013 - IL CENTRO - Un luogo per i giovani e dei giovani.

Un punto fondamentale dell'ispirazione di don Mario circa la formazione del giovane risiede nella scoperta che la persona umana trova pienamente se stessa in Cristo, Dio e uomo: Cristo non è un santone fuori dal mondo ma è una persona esperta in umanità. Sottolineavo che molte scuole psicologiche stanno scoprendo, di fatto, che l'uomo matura nell'amore. Ma l'amore solo umano, che pur sicuramente sotto certi aspetti alimenta la crescita, non ci aiuta però a rinnovare pienamente noi stessi né ci offre pienamente le adeguate risorse per entrare serenamente in una sempre più profonda donazione. E' solo accogliendo sempre più l'amore così divino e così umano di Cristo che più profondamente possiamo scoprire le nostre fragilità, ferite, paure, le piegature errate, riduttive, della nostra umanità, etc; è solo accogliendo Cristo che scopriamo gradualmente un amore, il suo per noi, misteriosamente capace di riempire tutta la nostra vita, di sostenerla, di condurla verso una piena realizzazione spirituale e umana. Può risultare dunque, sotto certi aspetti, talora, un inganno pensare di trovare Dio nel fratello, se lo cerchiamo, in fondo, solo nel fratello: certo che ve lo troviamo, specie quando lo incontriamo nella volontà di Dio; ma Dio, se e quando ci dona questa ulteriore grazia, va cercato, prima di tutto, almeno in un cammino graduale, nel rapporto personale con lui (=sua volontà, Parola, sacramenti, preghiera, comunità, di crescita, padre spirituale - don Mario preferiva chiamarlo formatore spirituale e umano, indicando con ciò anche in questo profonde innovazioni, in parte condivise con altri autorevoli rappresentanti della vita ecclesiale - etc.)

 

n.III)  Febbraio 2013 - IL FORMATORE - Consapevolezza di una coscienza spirituale

Ho accennato alla figura sotto alcuni aspetti forse innovativa del formatore. Il ”vecchio” padre spirituale curava principalmente il cammino spirituale della persona e con criteri forse, talora, meno precisamente definiti: ad es. anche padri spirituali autorevoli davano le obbedienze, oggi si valuta forse più attentamente l’importanza di aiutare la persona a maturare lei stessa (in Dio) le proprie scelte, in un’aria di profonda libertà, certo anche con il consiglio del formatore. Si tratta allora da parte della persona di maturare una certa fiducia, una libera tendenza ad una certa disposizione favorevole all’ascolto, al dialogo, al confronto, alla ricerca comune, col formatore. Ma erano le stesse impostazioni fondamentali della spiritualità ad essere, nel caso del padre spirituale, forse, talora, più vaghe (potendo così forse maggiormente favorire, ad es., rigidità, schematismi, etc.).Lo psicologo, anche quello cristiano, può d’altro canto vivere una tendenzialmente meno piena ed armonica sintesi tra una (estremamente necessaria) profonda crescita spirituale e la formazione psicologica che può essere, ad es., inavvertitamente influenzata da altre, meno consone, fonti. Il formatore invece tendenzialmente è più attento a tutto l’uomo, persona spirituale e psicofisica che esiste e vive nello Spirito ed è formato in una spiritualità tendenzialmente sempre più divina e umana, dunque è sulla via di un sempre più armonico incontrarsi degli aspetti spirituali e psicofisici (anche, nel profondo, culturali) della vita della persona (della comunità, etc.).Tendenzialmente il formatore è dunque sulla via (vissutamente in Cristo, Dio e uomo) di una consapevolezza sempre più profonda ed equilibrata della coscienza spirituale e psicofisica dell’uomo, può intravederne sempre più nitidamente le autentiche fragilità, oscurità, ferite, le adeguate, autentiche, vie e tappe spirituali e umane della crescita. Il formatore allora tendenzialmente è, tra l’altro, una persona che ascolta molto, che aiuta la persona che lo desidera ad aprirsi, dunque del tutto liberamente, su tutta la sua vita spirituale e umana, pertanto non solo sugli aspetti più esplicitamente spirituali o psicologici di essa (o malamente, vagamente, congiunti).

 

n.IV)  Marzo 2013 -  SPIRITO E CULTURA - La coscienza dell'uomo in Cristo

La riflessione del mese precedente sull'attitudine del formatore a guardare con attenzione a tutto l'uomo in Cristo mostra strade forse rinnovate anche nella cultura: non vita spirituale da un lato e cultura dall'altro ma una maturazione di tutto l'uomo in Cristo che fa vedere ogni cosa in modo tendenzialmente sempre più preciso, equilibrato, profondo. La Chiesa stessa si trova spesso, con stupore, a scoprire quanto più profondamente poteva avere fiducia in Cristo come Dio e come uomo, dunque anche come punto di riferimento nella cultura e nella vita di tutti i giorni, in tutti i suoi aspetti. Don Mario Torregrossa manifestava una, in tante cose, profondissima, equilibrata, ben distinta consapevolezza della coscienza dell'uomo in Cristo: una coscienza spirituale e psicofisica che esiste e vive nello Spirito di Cristo che scende come una colomba, delicatamente, sull'uomo, aiutandolo ad accogliersi pienamente nella sua reale umanità e di lì a crescere in modo personalissimo (comunitario, etc.) libero, graduale e sano. Forse Don Mario non aveva esplicitamente operato questo collegamento ma può risultare impressionante vedere che ha praticamente vissuto gli ultimi anni della sua vita a dialogare e confessare in Chiesa ai piedi di una Madonna che tiene in braccio il bimbo Gesù con il suo cuoricino visibile esternamente sul petto: il collegamento, dunque, con la promessa di Maria sul trionfo del suo cuore immacolato (Benedetto XVI ha chiesto a Fatima a Maria di affrettare la vittoria del suo cuore immacolato, se possibile entro il centesimo anniversario delle apparizioni alla Cova da Iria, nel 2017). Infatti don Mario ha forse contribuito profondamente a scoprire, per grazia, in modo rinnovato, proprio il cuore divino e umano di Cristo (nel prossimo numero descriverò alcuni possibili decisivi - per la fede, per la vita - significati, valenze di tutto ciò). Don Mario a breve sarà sepolto proprio lì, ancora una volta ai piedi di quella Madonna e di quel bambino.

 

n.V)  Aprile 2013 -  UNO SPIRITO CHE GRIDA - Un Padre misericordioso

Ho osservato nel numero precedente che don Mario ha forse contribuito profondamente ad una sempre rinnovata scoperta del cuore divino e umano di Cristo. Questo è il motivo di fondo, a mio parere, per cui don Mario ha contribuito ad aprire strade nuove in tutti i campi. Infatti è nell'entrare sempre più profondamente per grazia, nel discernimento divino e umano di Cristo (anche del Cristo dei vangeli, ancora una volta scoprendo più approfonditamente la centralità della Parola di Dio e dei vangeli stessi in particolare) che si possono aprire vie di approfondita, liberante comprensione di ogni specifica persone, del suo specifico, non schematico, cammino; di incontro con le religioni, le culture; di approfondimento culturale a tutto campo a cominciare da quello logico-matematico; di amorevole efficacia pastorale; etc...(prosegue)

 

n.VI)  Maggio 2013 -  DON MARIO - Un atteso ritorno

Sembra che finalmente si possa realizzare a breve il desiderio di avere don Mario sepolto nella chiesa parrocchiale: il 3 maggio de facto e il giorno del suo compleanno, domenica 5 maggio, nella messa delle 10 la celebrazione rituale della traslazione. A non pochi di noi che siamo cresciuti con lui è parso di ricevere molti possibili segni dell'ansia anche di don Mario stesso (ma anche, ad es., di Maria, del suo cuore, di donarcelo) di tornare in mezzo a noi con tutto il suo amore, la sua sapienza e la potenza del suo aiuto, della sua intercessione, etc. Speriamo anche che questa sua venuta si possa vedere come un primo passo verso il riconoscimento ecclesiale della santità di Domma: è stato un uomo, un sacerdote, pieno di fede, generoso fino all'estremo, misericordioso, datore di fiducia, profondamente illuminato nellaguida spirituale e umana, una persona sempre (si può sostanzialmente dire) serena, sempre positiva. Sarebbe bello e veramente utile che qualcuno scrivesse una biografia approfondita, circostanziata, documentata spiritualmente, umanamente e anche culturalmente di don Mario, anche se per la ricchezza della sua vita e delle sue intuizioni pare di certo un compito non facile e probabilmente necessitante il contributo di molte persone. Oggi però vorrei sottolineare proprio il grande dono spirituale che potrebbe rivelarsi concretamente, sempre più, per tutti la venuta di d.Mario. Preghiamo dunque per lui (ma si può pregare, ad esempio, anche per la Madonna, perché ogni creatura in cielo entra sempre più, nella grazia, nel cuore di Dio), ma fin da ora intensifichiamo con grande fiducia e speranza le preghiere a Don Mario per chiedere la sua vicinanza, il suo aiuto, la sua luce, il suo conforto, la sua intercessione. per una possibile essenzialissima sintesi circa don Mario vedere a questo link: http://www.presbiterioromano.org/dgcentofanti il paragrafo numero 20 alle pagine 10-11.

 

n.VII)  Giugno 2013 -  TEMPO DI PREGHIERA - Abbandonarsi alla Provvidenza

Don Mario torna a casa, così abbiamo vissuto i giorni della traslazione di Domma, che ora riposa sotto il Gesù misericordioso, il quadro del Magnificat e la Madonna di Loreto, nella Chiesa parrocchiale. Con grande affetto nelle messe e nelle veglie notturne di quei giorni tante persone lo hanno ricordato. La generosità, l'ascolto disponibile e attento, la parola illuminante sui personali percorsi di vita, la fiducia nella Provvidenza, la benevolenza, la preghiera prolungata, i rosari, l'attenzione discreta e amorevole, la ricerca di ogni pecorella, lo stare con ogni singola pecorella,, anche la sua umanità, il suo umorismo benevolo, allegro e penetrante, tanti ed i realtà convergenti sono stati gli aspetti sottolineati dalle persone. Abbiamo già spermentato concretamente, ci è parso, che Don Mario non vedeva l'ora di tornare tra i suoi figli per l'affetto e anche per aiutarci concretamente in tutto, per continuare a guidarci. Molti hanno sottolineato il desiderio di unità, di amore fraterno concreto, che Domma viene a portarci e questo è proprio il simbolo del Centro di Formazione Giovanile Madonna di Loreto - Casa della Pace: "Da questo vi riconosceranno: se avrete amore gli uni pergli altri". Molti hanno intuito che questa presenza nuova di don Mario, lo stesso umano desiderio di parlare con lui, di chiedergli aiuto, ci conducono ora naturalmente nella preghiera, nel cuore di Maria, di Dio, di Domma: ora è prima di tutto tempo di preghiera, ha detto don Fabrizio.

 

Dall' Introduzione generale ad un Cammino “Credo Amo Spero” - don Mario Torregrossa  (ed.2011 Marcianum Press)

Questo ciclo di catechesi, incentrato su Fede, Carità e Speranza – il “modo” perché il tralcio rimanga innestato alla vite, Cristo (cfr.Gv 15),  venne proposto per la prima volta in un capanno di 100 mq. costruito a mano, luogo di culto e di riunione di un gruppo di giovani e di adulti che portavano avanti da tempo il loro cammino, avendo creduto ad una promessa del Signore, la creazione di una nuova realtà per i giovani costituita dal Centro di Formazione Giovanile “Madonna di Loreto” di Roma. Quelle persone avevano accettato la proposta, mia e dell'allora Vicario della Diocesi di Roma, Cardinale Ugo Poletti, di attuare e conseguire tale promessa in un modo soltanto: attraverso la fede nella Provvidenza del Signore. Quel capanno era il primo passo di quella realtà nascente: le nostre Catechesi sono quindi il frutto anche di un'esperienza oltre che di un affidamento Già cominciava a delinearsi la prima grande opera della Provvidenza, la costruzione della Chiesa di San Carlo da Sezze, che sarebbe giunta a compimento qualche anno dopo, il 22 febbraio 1987, grazie alla Divina Provvidenza, come ricorda la lapide di marmo che abbiamo posta all'ingresso della Chiesa come testimonianza per coloro che verranno dopo di noi.

Per noi, aver accolto la Parola “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,6) non si è trattato solo di un atto di fede, ma del motivo conduttore della nostra storia. Se in queste Catechesi descriviamo dei criteri ed una dinamica della Grazia, in realtà raccontiamo un'esperienza, un piccolo tratto del cammino di una piccola porzione del popolo di Dio, formata da adulti e da giovani, che , camminando su quella via e credendo a quella verità rivelata, hanno costruito senza altro mezzo all'infuori della fiducia nell'amore del Padre, la Chiesa di San Carlo da Sezze ed il Centro di Formazione Giovanile “Madonna di Loreto”. Accanto a questo tratto di storia di una porzione del popolo di Dio, c'è la testimonianza di tutti quei giovani che hanno cercato di affrontare il problema della loro crescita, modellando la loro vita sulla proposta di vita di Cristo, identificando uomo e cristiano, credendo a Cristo vero uomo e assumendolo anche come modello di umanità.

I modi per attuare tutto questo vengono descritti in queste pagine: sono i criteri di tante scelte concrete nella storia della nostra Chiesa e in quella di centinaia di giovani che, avendo creduto, hanno sperato in quelle promesse, non essendone delusi, e su di esse hanno impostato la loro vita. Alcuni di loro ora sono sacerdoti, altri medici, insegnanti o padri di famiglia. Tutte le loro scelte sono nate dall'amore verso l'uomo, il capolavoro dell'opera del Padre che trova in Cristo il suo compimento.

La nostra storia si è incarnata nel fondamento della Fede e ha trovato il suo culmine nella Carità: abbiamo camminato e stiamo camminando, credendo e sperando che la forza dell'amore che il Signore ha riversato nei nostri cuori ci metta al riparo dalle delusioni e dalle paure e ci consenta di andare avanti, come Chiesa nel mondo e come uomini nella vita. In un'epoca in cui il senso stesso della vita è andato distrutto, noi continuiamo a credere che questo sia il dono più grande del Padre, purché sia vissuto così come Egli ce lo ha donato. E allora per capire come viverlo, guardiamo a Cristo, Vita e Verità della Vita, oltre che Via per vivere.

Ecco, noi che abbiamo detto “sì” a quella proposta, per amore la offriamo agli altri uomini, ancora in giovane età, perché crediamo e sappiamo, avendolo sperimentato, che tutto questo è vero.