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Don Fabrizio ci parla del Vangelo e di Domma Stampa E-mail

Dal Santuario del Divin Amore, dove è stato trasferito a settembre 2014, don Fabrizio prosegue a seguire la vita del Centro e a ricordare l'esempio lasciato da don Mario (come dimostra la sua omelia di domenica 2 novembre, in cui lo ha citato).

Instancabile nella sua opera di scrittura e di predicazione, don Fabrizio  ha ricevuto una menzione speciale alla quinta edizione del premio letterario Beato Contardo Ferrini di Verbania con il suo libro "Salva L'Anima" ed e' stato di recente recensito anche da un sito evangelico...a dimostrazione che il messaggio di Cristo e' universale e va annunciato urbi et orbi per essere recepito da convertiti e gentili.

Non perdete l'occasione di assicurarvi on line "IL VANGELO COME NON LO AVETE MAI LETTO", l'ultimo libro scritto da don Fabrizio a commento del Vangelo di Luca e di quello di Matteo. Ce ne parla qui Alessandro Zaccuri nella sua prefazione, ma potete sentire la viva voce dell'autore stesso intervistato da Radio Vaticana.

"Che lettore di Vangelo sia don Fabrizio è subito chiaro. Per lui Gesù è il liberatore, colui che scioglie l'uomo dai vincoli di ogni sovrastruttura superflua, di ogni convenienza e connivenza mondana. Un Gesù povero tra i poveri, la cui incarnazione si compie ancora, ogni giorno, nelle ferite e nelle lacrime di ogni sofferente. A questo Cristo don Fabrizio dà del tu, perché al più umano fra gli uomini non ci si può rivolgere altrimenti. Si impara molto, leggendo questo libro. Più che altro, però, si ritrova una prospettiva che sembrerebbe altrimenti perduta: quella per cui ogni racconto è il racconto di un ritorno, e cioè di una perdita e di una salvezza. A riassumere le storie di tutti, in quella che diventa la storia di ognuno, è la vicenda irripetibile di Gesù di Nazareth. Crediamo di conoscerla, come se fosse una favola. Invece ci sorprende sempre, come se fosse il resoconto di una vita che ancora dobbiamo incontrare". (Dalla Prefazione di Alessandro Zaccuri).

 

Testimonianza di Pamela, presente alla premiazione: "Il premio Città di Verbania è noto, qui da noi, per l'elevato profilo umano e letterario. Per me è stata una sorpresa, anche un po' commovente, apprendere che nell'edizione di questo'anno veniva menzionato un romanzo di don Fabrizio. Ho trovato una giuria particolarmente attenta e sensibile nel riconoscere la poesia nella vita vera e reale. il presidente della giuria, Plinio Perilli, si è detto piacevolmente colpito nell'aver trovato tanta bellezza in romanzi pubblicati dalla piccola editoria. La serata a Villa Giulia (che è vicino a casa mia) è stata emozionante, anche perché Verbania è sempre stata un po’ a corto di momenti come questo. Nel tema di quest’anno, la dignità della persona - storie di speranza e riscatto, Salva l’anima è stato menzionato per l’umiltà e la realtà con cui si parla dei Rom e di chi è ai margini della società, quasi praticamente ignorato,  per la capacità di accogliere chiunque, e per l'attività pastorale nella periferia di Roma (hanno detto “Fabrizio Centofanti è un sacerdote moderno” per dire che ha uno sguardo aperto ed ecumenico)."