Riflessioni sul Centro Stampa

Sono trascorsi quasi trent’anni dalla nascita del Centro di Formazione Giovanile Madonna di Loreto: era il 6 giugno 1979 quando, su un terreno recintato di fresco, fu allestita la prima mensa eucaristica al centro della quale su un’ostia d’argento, fatta dell’impegno di tanti giovani, nasceva il Centro, una casa per i giovani così come a Loreto si venera la santa casa del Signore. Esistevano già due comunità giovanili e numerosi gruppi di giovani (circa 200 giovani) sostenuti da una comunità di adulti guidata da don Mario Torregrossa e erano già numerose e impegnative le attività formative, pur senza strutture e come tetto il cielo. Il nostro primo tetto, un prefabbricato, era in arrivo quando accadde il terremoto in Irpinia ed esso fu dirottato senza indugi ad Arcella per essere chiesa e casa per quei terremotati. Per qualche anno dovemmo accontentarci di un piccolo garage di 25 metri quadrati, poi arrivò finalmente un altro prefabbricato, ma ci vollero altri dieci anni per avere un tetto vero, dopo aver costruito – e donato alla diocesi il 22 febbraio 1987 - gli edifici, chiesa e locali parrocchiali, della parrocchia di San Carlo da Sezze, come sevizio del Centro alla comunità cristiana della diocesi di Roma.
Perché una organizzazione distinta dalla parrocchia?

Perché si era preso coscienza, dopo anni di intenso impegno nella pastorale giovanile, degli oggettivi limiti e difficoltà delle parrocchie di essere al servizio pieno dei giovani nella loro crescita umana e cristiana. Quattro anni di pastorale giovanile nella parrocchia di S. Timoteo a Casalpalocco, tanto intensi da aver trasformato una sporadica occasionale presenza giovanile in una folla impegnata e attiva di gruppi e comunità ancor oggi viva e operante e sotto gli occhi di tutti. Uno sparuto manipolo di adulti, sotto la guida pastorale di don Mario Torregrossa aveva ben operato questa trasformazione, ma anche preso coscienza, don Mario in primis – e poi fondatore del Centro -, di questi limiti: l’impossibilità di un rispetto illimitato della libertà dei giovani in crescita, di spazi a loro esclusivamente riservati e di cui fossero reali padroni nello sperimentare la loro crescita, di un minimo di attrezzature sportive non indispensabili in una parrocchia ma tanto utili per la crescita di un giovane, di tutti quei servizi di tipo culturale (dalla biblioteca al luogo di dibattito e confronto, dal teatro alla sala studi) che possono favorire la promozione umana di qualunque giovane anche quando non ha esplicitamente preso coscienza del proprio rapporto con Dio.
È da quell’esperienza di S. Timoteo che don Mario ha orientato e guidato la realizzazione del Centro come realtà di carattere interparrocchiale che vuole venire incontro a tutti i giovani con proposte, servizi e strumenti di aiuto nella loro crescita e a tutte le parrocchie con iniziative complementari e di supporto all’azione di evangelizzazione che ogni parrocchia svolge nel proprio ambito.
Il Centro, come struttura educativa si occupa della formazione dei giovani, accogliendoli durante l’età dell’adolescenza e accompagnandoli fino all’età adulta. Il Centro mira al modello del Cristo nella sua piena umanità, secondo il disegno del Padre. L’obiettivo finale della formazione offerta è aiutare ogni giovane nella sua crescita perché divenga una persona che sappia comprendere il valore della vita, inserendosi in essa da protagonista e recuperando il senso fondamentale della umanità così come è stata creata dal Padre; una persona che sappia credere, sperare, amare.
Due criteri caratterizzano la pedagogia del centro: quello della libertà, che si esprime nella non-direttività del metodo educativo (solo consigli e indicazioni) e quello della individualità, che si esprime nel massimo rispetto per ogni singolo giovane, accolto nella sua persona unica e diversa dalle altre (“abiti su misura” per ogni singolo giovane).
Tre gli strumenti educativi del centro: la partecipazione alla catechesi annuale (secondo un ciclo settennale: Valori fondamentali dell’uomo, Fede, Carità, Speranza, Famiglia, Chiesa, Il cristiano nel mondo), l’inserimento in un gruppo (sotto la guida di un Animatore, facilita la crescita dei rapporti interpersonali e consente in modo via via progressivo l’attuazione del comandamento dell’amore attraverso il rapporto costante con gli altri, consente l’immediata attuazione delle catechesi), il colloquio personale con il Formatore (in stretta interazione e collaborazione con l’Animatore, individualizza e concretizza nella vita e per la vita quotidiana del singolo giovane il discorso di catechesi; è il momento che realizza “l’abito su misura” per ciascun giovane).
A completamento del processo formativo a tutti i giovani vengono proposti momenti di applicazione pratica di ciò che vanno apprendendo: attività di volontariato (il giovane impara ad incarnare la Carità attraverso il servizio verso i bisognosi, poveri, anziani in difficoltà, bambini in istituto) ed esperienze di fede (il giovane impara a vivere la propria fede nella vita quotidiana e ad affidarsi al Signore).
Infine, il Centro risponde ai vari interessi e alle varie esigenze dei giovani offrendo specifici servizi (settori di interesse) sul versante culturale (biblioteca, sala studi, animazione teatrale, presentazione di libri, dibattiti su temi d’attualità, cineforum) e sportivo (tornei di calcetto e pallavolo).
Negli anni, il Centro ha dato anche direttamente assistenza ad alcune parrocchie della zona per preparare animatori di pastorale giovanile e avviare o sviluppare le relative attività: S.Pier Damiani a Casal Bernocchi, S. Francesco ad Acilia, S. Maria Regina dei Martiri a Dragona e un'altra al centro Giano.
Al di là dell’entusiasmo e dell’attaccamento al Centro - e alle persone che lo hanno animato e lo animano (don Mario in testa) - da parte dei numerosi giovani che hanno a suo tempo beneficiato del Centro stesso, al di là della forte relazione interpersonale fra gli ex appartenenti a ciascun gruppo e al di là del diffuso successo nei percorsi di vita famigliare e professionale intrapresi da ciascuno di essi, una riprova concreta della validità e solidità della formazione del Centro è data dalla coraggiosa e solida testimonianza di costoro nei loro ambienti di vita e lavoro e dalla loro presenza viva e attiva nelle parrocchie di appartenenza (catechisti, animatori, ecc.) e dalla gran quantità di vocazioni sacerdotali emerse (sette già ministri ordinati e due in formazione).