Il Giornale di Ostia - 03/01/2009 - San Carlo da Sezze gremita per i funerali di don Mario Stampa

ACILIA - Si sono svolte ieri mattina le esequie del sacerdote che nel novembre del '96 fu vittima del gesto di un folle che lo cosparse di benzina riducendolo ad una torcia umana. Da quel momento è stato un calvario. La funzione è stata celebrata dal cardinale vicario Agostino Vallini

San Carlo da Sezze gremita per i funerali di don Mario

L'ultimo saluto al religioso che aveva dedicato la sua vita ai più deboli


Una chiesa gremita all'inverosimile. Centinaia le persone che hanno voluto essere presenti ieri mattina nella chiesa di San Carlo da Sezze ad Acilia, per dare l'ultimo saluto a don Mario Torregrossa, scomparso il 30 dicembre scorso all'età di 64 anni. In molti non hanno trovato posto all'interno ed hanno seguito la funzione religiosa fuori, sfidando il freddo pungente. C'erano soprattutto i tanti "invisibili", i tanti diseredati che in passato si erano rivolti a don Mario per un conforto, per un consiglio, anche soltanto per raccontare il loro disagio e il loro sconforto di vivere ai margini della società. E' a loro che don Mario aveva rivolto la sua particolare attenzione, dedicando l'intera sua vita, la sua opera di pastore, un'opera interrotta quel maledetto giorno di dodici anni fa quando fu vittima di un gesto folle e proprio mentre era intento a pregare, davanti all'altare della sua parrocchia. Un giovane psicolabile gli gettò addosso della benzina e appiccò fuoco. Il religioso si trasformò in pochi istanti in una torcia umana. Da quel momento, a causa delle gravi ferite riportate, è stato un calvario; ferite che lo costrinsero su una sedia a rotelle e a una lunga riabilitazione ma lui, quel giovane, lo aveva perdonato subito. Un esempio per tutti don Mario i cui funerali sono stati celebrati dal cardinale vicario Agostino Vallini che lo ha definito "un santo sacerdote che lascia una grande eredità di fede, speranza e carità". Durante la funzione è stato ricordato il suo impegno per i giovani e i poveri e di come, dalla sua Messina, sia giunto a Roma dove ha iniziato la sua opera in un garage per poi iniziare con la posa della prima pietra, nel dicembre dell'87, di quella che oggi è San Carlo da Sezze. Accanto al cardinale Vallini, il nuovo parroco di San Carlo da Sezze, don Fabrizio Centofanti. Eì lui che ha ereditato la guida della chiesa e che prosegue nell'opera e nell'esempio di don Mario. "Anche durante la funzione - ha detto don Fabrizio - è emerso lo spessore di quest'uomo, della sua esistenza dedicata ai più deboli. Il cardinale ha evidenziato nella sua semplice omelia, gli elementi di santità che erano in don Mario, elementi che erano sotto gli occhi di tutti. Durante la cerimonia - prosegue don fabrizio - è emerso il ritratto di una persona, di un religioso che ha dato tutto per la comunità. Quando è successa la tragedia ero qui, ho avuto modo di conoscere don Mario e la sua opera. Nel mio piccolo cerco di continuare il suo lavoro. Qui, c'è molto bisogno di un sostegno morale e non solo - conclude don Fabrizio - è tanta la gente che si rivolge a noi per un consiglio, per un supporto ed è pensando alle virtù eroiche di don Mario se troviamo la forza di andare avanti, per gli altri."

(E.S.)