Credo Amo Spero
| Fede Speranza e Carità spiegate da don Mario |
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| Marcianum Press |
| PRESENTAZIONE LIBRO: Al di là del cancro |
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| Sabato 01 Ottobre 2011 11:25 |
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IL GRUPPO RECITAL 2010 presenta il libro Al di la’ del cancro Giovedì 29 settembre 2011 – ore 18 nei locali della Biblioteca del Centro INTERVERRA’ L’AUTORE Presenti: don Fabrizio Centofanti, responsabile del Centro giovanile Un libro di testimonianza sulla malattia ma anche di riflessione e di speranza
“Questo è il mio libro più importante, perché so che può servire a qualcuno.”
La diagnosi di melena arriva improvvisa, il giorno di Santa Barbara, patrona dei marinai come è il Capitano di Vascello della Capitaneria di Porto, Augusto Benemeglio. Scrive alle pagine 11,13: “Un attimo fa ero affacciato alla finestra e guardavo nel parco di Malafade, che si stende sotto i nostri occhi come una vallata di frescura, due Husky, cani poderosi, simili ai lupi, con il ghiaccio negli occhi, che nel loro ambiente naturale rappresentano la vera protezione per un uomo … Ma ora quei due Husky nel parco di Malafede mi sembrano due povere bestie che soffrono il caldo, sono fuori ambiente, fuori asse, fuori mondo, fuori registro, fuori tutto, un po’ come mi sento io in questo momento… sempre alla ricerca di un paese innocente, che non esiste, come aveva sperimentato il vecchio Ungaretti girando per il mondo. Pensavo questo, mentre in realtà continuavo a scrutare – quasi assente, o un altro me stesso – lì dentro, nel water, quella materia scura, quei fili rossi della voragine emorragica, forse la punta di un iceberg, i sottili contorni della paura…E volevo fuggire, e fuggivo con la mente, in altri spazi, in altri tempi, sganciando la realtà da tutto ciò che era oggettivo…Ma per poco. Poi, inevitabilmente, vi tornavo, alla realtà, e con terrore. Enza/Antigone: nel suo sapere enciclopedico, anche per la moglie, Augusto non manca di trovare un parallelo dal gusto classico, perché, scrive tra pagg. 19 e 21 “Sì, lo so, la scienza, l’arte, la cultura non salvano né redimono. Ma possono aiutare a vivere, a sopportare l’orrore del vivere, in certi momenti….Non più soli in un disumano universo, se hai un libro con te…un libro dove c’è scritto il nome di Dio. E poi c’è la fantasia!” Alle pagg.55 -56 prosegue: “L’unica parola che conta è l’amore. L’amore non finisce con il mondo. Non c’è bisogno della fisica o della filosofia per sapere con tranquilla certezza che Dio esiste e Dio è l’amore, e se Dio è l’amore, l’amore non può finire col mondo. Non è con la ragione che possiamo toccarlo. La ragione non basta, occorre l’amore. E io-con l’amore-l’ho toccato…Per un attimo ho toccato Dio. Ci troveremo ancora senza forma né luogo/perché l’amore non ha forma né luogo/e avremo tempo, tanto tempo/da confonderci con l’eternità. Ora-chiudi gli occhi per un attimo/e quando li riaprirai sarai in me/di nuovo in me”. A pagg.50-51 aggiunge, parlando di Teresa, un’amica ammalata: “Ma una donna che ti aiuti, ci vuole. E’ necessaria. E’ indispensabile. Ma come fanno le donne ad essere così fragili/ e pure così forti./Di quanti strati è composta la loro personalità/quale segreto nascondono nel fondo dell’anima?/Ma loro non lo sanno di essere così miracolosamente vitali/ altrimenti non si porterebbero dentro quel sottile/disagio esistenziale quell’impalpabile senso di inadeguatezza/ che le rende così misteriose e vulnerabili/ così sensibili e complicate, così imprevedibili./ Emanava una sorta di calma che sembrava renderla/ inattaccabile/ perfino al male che la stava consumando/ quando la morte era vicina era lei a rincuorare me…”. Concludendo, grazie Augusto per questo diario bianco (dedicato proprio ad una donna, tua moglie “creatura di fede e di amore” ), nel quale ci hai comunicato le tue emozioni profonde e il tuo dolore con un linguaggio lucido ed efficace. Con una sensibilità femminile, direi, da poeta, che fissa il suo sguardo sulla sua vicenda, la filtra con un passato fortemente presente (quanto spesso riecheggiano le onde del tuo mare di Gallipoli) e le amalgama con versi e citazioni anche di altri autori in un sincretismo di grande bellezza. Ho raccolto il tuo invito di pag.23 e ne farò tesoro: “Ognuno di noi può scoprire la luce dentro di sé per entrare nella comunione totale con l’universo. E allora tutte le cellule saranno luminose e perfette. Ma bisogna fare in fretta, amici, prima di aver bevuto quella sostanza amara di vita che – spesso costa un’intera esistenza”. Margherita De Donato
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