Ricordiamo che alla Madonnetta, in Via di Macchia Saponara 108, accanto alla chiesa di S. Carlo da Sezze, c’è la biblioteca Casa della Pace, sorta per iniziativa di Don Mario Torregrossa. Questa biblioteca vuole essere un luogo di incontro, un incitamento alla lettura e alla crescita personale. Tanti libri di narrativa, saggi, biografie e volumi di ogni materia sono a disposizione di adulti e bambini che gratuitamente possono consultarli e prenderli in prestito per un mese. Vi aspettiamo il martedì e il giovedì dalle 16.00 alle 18.00.
(di Maria Moretti) |
Mi chiedete se il 23 novembre è stata una giornata particolare ? Beh direi proprio di si, visto che la mia sveglia domenicale ha fatto un salto indietro di quattro ore! Scherzi a parte, il motivo di quest'attentato al sonno era, in effetti, più che valido considerando che mi sarei dovuto trovare, insieme ad un altro centinaio di persone, fra giovani del centro (di formazione giovanile madonna di Loreto) e adulti della parrocchia di san Carlo da Sezze, alle 10 in punto a Foligno, per celebrare una messa; evento che avrebbe sancito ufficialmente l'inizio del nostro gemellaggio con quella diocesi, ed in particolare con la parrocchia del duomo san Feliciano. A rendere ancor più significativo l'avvenimento, era poi la coincidenza con la solennità di Cristo re, giorno nel quale, un anno fa, Domma (don Mario per noi ragazzi) subì l'ormai famosa aggressione. Coincidenza o meno, questo per noi significa molto ; vuol dire sperimentare veramente che morendo (incidente di Domma) si risorge e s'incontra la vita (che per noi è questa richiesta d'intervento in Umbria). |
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24 novembre 1996…mattina...domenica. Squilla il telefono: “...un pazzo è entrato in chiesa e ha dato fuoco a Domma...”. Il silenzio, lo sgomento, la corsa al S. Eugenio. E’ una mummia insanguinata dietro a un vetro. Lui non se lo ricorda, ma ci ha chiesto di metterci in cerchio e di recitare un Padre Nostro, dopodiché ci ha benedetti. Nonostante tutto pensava ancora a noi. Come può un amore così vasto non farci sperare nel miracolo? Seguono ore interminabili durante le quali si prega, ci si consola a vicenda e si aspetta un cenno da parte dei medici. Ormai è buio, esce un dottore e prevede: “Ci vorranno almeno due mesi per poter dire se sopravviverà...”. Cosa? Due mesi? E’ inimmaginabile. I mesi furono di più. Il coma terapeutico per non fargli sentire l’insopportabile dolore, la tracheotomia, le operazioni alla pelle, i chiodi alle ginocchia e ai malleoli, le flebo e il vetro, quel vetro dietro al quale ci siamo accalcati per giorni e giorni soffrendo ad ogni colpo di tosse, sperando ad ogni respiro. Messe, canti, rosari al Divino Amore tutte le sere, i ragazzi e i più grandi che si scambiano i turni di assistenza per non lasciarlo solo neanche un minuto. Tutti a rivolgere il cuore al cielo chiedendo il miracolo. E il miracolo c’è stato. |
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È il 21 giugno, la gente rientra dal mare e la Colombo è intasata come al solito: abbiamo paura di arrivare in ritardo. Nonostante tutto, nonostante il fuoco, nonostante il male che gli è stato detto e fatto, nonostante questo lui continua ad esserci. Eccolo Don Mario, eccolo steso su quel letto che gli bruciano le gambe e le ferite delle mani e del cuore, eccolo che entra nella palestra della clinica S. Lucia gremita di persone, di bambini da battezzare, di genitori emozionati, di padrini e madrine da responsabilizzare. Ecco gli applausi in piedi, eccolo che dal letto celebra il battesimo più emozionante al quale abbia mai assistito. I bambini sono sei, tutti figli di gente delle nostre parti: Palocco, AXA, Acilia. Ci sono tanti papà e mamme: Mario e Laura Vozzi genitori di Riccardo; Mauro e Alessandra Orlando genitori di Sara; Andrea e Giovanna Migani genitori di Samuele e Daniele (due gemellini); Claudio e Daniela Rasi genitori di Nicolò; Giampy e Donatella Passamonti genitori di Alessia. E poi i padrini e le madrine, tutti giovani, tutti amici, tutti cresciuti lì, da Domma: Paola Benvenuti, Agnese De Santis, Stefano Vozzi, Flavia Trettel, io e mia moglie Claudia, Betta Bonvino, Emanuele Lancia, Stefano e Marilena Rasi, Claudia Gambini, Fabio Rosi. Tutti amici, tutti insieme. |
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