Zeus - 06/09 n. - Intervista ad Annamaria Migani Stampa
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Mercoledì 01 Aprile 2009 00:00

Abbiamo incontrato la regista della commedia Un marito per mia moglie, Annamaria Migani, per chiederle informazioni e curiosità sulla compagnia teatrale ORO EXTRAFINO e sulle sue future attività.

Quando e come è nata la compagnia?
Tutto è partito dalla volontà di don Mario Torregrossa, che noi tutti affettuosamente chiamiamo Domma. Fu lui ad avere l’ispirazione di creare un Centro di formazione per i giovani. Inizialmente su richiesta del Cardinal Ugo Poletti, venne fondata la Chiesa di San Carlo da Sezze e successivamente nel 1993, il centro stesso.
Come educatrice mi sono affidata a Don Mario e sotto la sua guida ho iniziato a collaborare alle varie attività. La Compagnia teatrale è nata in quest’ambito ed oggi, tra le altre cose, mi occupo anche della realizzazione di spettacoli teatrali.

Avete la fortuna di avere a disposizione un bel teatro per le prove e le esibizioni.
In effetti è vero. Purtroppo in pochi lo conoscono, ma sappiamo che è stato apprezzato persino da Gigi Proietti. E’ una piccola perla, un teatro molto grazioso e nemmeno troppo piccolo viste le rappresentazioni che vi si svolgono. Ne siamo molto orgogliosi.

In tutte le rappresentazioni c’è la penna e la sua direzione. Lei lavora inoltre al riadattamento delle opere proposte.
Il lavoro viene sempre fatto insieme agli attori. Spesso sono proprio loro che propongono la caratterizzazione del personaggio ed il riadattamento della storia. Capita a volte che possa nascere una caricatura anche per semplice gioco. Ad esempio, nell’ultima rappresentazione, Un marito per mia moglie la caricatura del personaggio di Evelina è stata inventata proprio da Angela Marseglia, la ragazza che l’interpretava; così come il personaggio dello zio Giangi è stato pensato e costruito insieme a Marco Sicurezza.

Un marito per mia moglie ha riscosso larghi consensi di pubblico, tanto che a grande richiesta avete recentemente replicato.
Si abbiamo avuto diverse richieste e così abbiamo replicato. Non escludiamo di poter riproporre ancora un’altra rappresentazione poiché in molti ce l’hanno chiesto, ma ancora non abbiamo fissato una data.

Avete in progetto altre rappresentazioni a breve?
Stiamo già preparando un’altra opera teatrale, per ora stiamo studiando i personaggi e la storia. C’è ancora molto lavoro da fare, ma vorremmo riuscire a metterla in scena il prima possibile.

Il teatro è una vera passione, ma per chi non è un professionista, come si concilia con il lavoro, la famiglia e gli altri impegni in generale?
L’impegno è grande, è vero. Tutti gli attori lavorano, molti sono turnisti. Ci incontriamo la sera, una volta la settimana, dopo il lavoro. Non è facile certo, però è soprattutto lo spirito con cui il centro è stato fondato che ci anima e che ci fa continuare a collaborare in questa avventura. Il teatro è solo un mezzo con il quale ognuno di noi affronta un percorso che è anche di comunione spirituale. Inoltre gli incassi di tutti gli spettacoli sono devoluti in beneficenza. Diamo molto è vero, ma riceviamo anche tanto.

(di Agnese Manni)